sabato 25 febbraio 2012

La parentesi


Élodie Durand, La parentesi, Coconino press, Bologna, 2011.
Prima edizione francese: La Parenthèse, Guy Delcourt production, Paris, 2010.

La parentesi ha vinto nel 2011 il premio rivelazione dell'anno del festival di Angoulême.
Il tema trattato è insolito, molto personale: ad un primo livello di lettura, si tratta del racconto della malattia avuta dall'autrice (epilessia, causata da un piccolo tumore nel cervello), presentato sotto forma di lettera alla madre. Le prime manifestazioni della patologia non sono fisicamente molto gravi, ma psicologicamente terribili: perdite di memoria, prima di pochi minuti e poi di giorni interi. Col procedere della malattia e della storia, l'autrice si trova a vivere in uno stato di quasi incoscienza, segnato da pochi sprazzi di lucidità: per questo, come viene chiarito nelle ultime pagine, il fumetto è anche un raccontare a se stessa quegli anni, e un tentativo di accettare la malattia, ormai superata grazie alle cure.

A un secondo livello, più generale e più profondo, il fumetto racconta del rapporto dell'uomo con la propria testa: l'epilessia e il tumore rendono questa parte del corpo, essenziale per noi ma non fondamentale per l'esistenza, qualcosa di estraneo alla persona.

mercoledì 15 febbraio 2012

La profezia dell'armadillo + aggiornamento filologico


Zerocalcare, La profezia dell'armadillo, prodotto da Makkox, Formia 2011.


Ultimamente di parla molto di Zerocalcare: da circa un mesetto le sue tavole girano anche su Facebook, e proliferano i link al suo blog. Io in realtà, per fare la indie, un po' lo conoscevo già: il ragazzo, ossia Michele Rech, aveva pubblicato alcuni lavori sul Canemucco, rivista mensile diretta da Makkox che non è sopravvissuta al quarto numero.

Il rapporto fra i due fumettisti è rimasto stretto: tanto che la raccolta di tavole di Zerocalcare, La profezia dell'armadillo, è prodotta/pubblicata proprio da Makkox. Si tratta infatti di una produzione indipendente, di una sorta di mecenatismo: Makkox, che già l'anno scorso aveva fatto esperienza di autoproduzione e autodistribuzione da web (vedi Ladolescenza), ha deciso di puntare sul giovane talento romano.
E ha avuto ragione, dato che già siamo alla terza ristampa: tremila copie è un risultato veramente ottimo per un fumetto, sul mercato italiano. 

venerdì 10 febbraio 2012

Liebster Blog

"Letteralmente, Liebster Blog, parola proveniente dal tedesco, significa blog preferito.
Ogni blogger che lo riceve deve consegnarlo ad altri cinque blog preferiti, con meno di duecento follower.
Il ricevente del premio dovrà ringraziare il blog che l'ha premiato e linkarlo.
Dovrà copiare e incollare l'immagine del Liebster Blog.
Scegliere cinque blog meritevoli con meno di duecento iscritti.
Avvisare i blogger con un commento sul loro blog."

Grazie a Mattia, che mi ha citato fra i suoi Liebster e ci ha messo anche una bella recensione, sono ora in preda alla più feroce ansia da prestazione.
E non solo! Dato che Liebster è una parola tedesca e ich spreche gern Deutsch, ho interpretato la cosa come segno del destino e ho deciso di continuare la catena. Cosa che non faccio mai, neanche con quella mail che mi avrebbe permesso di ottenere 36 ricette da amici vari e che mi sono totalmente dimenticata di inoltrare.

Ecco quindi qualche blogghetto che vi consiglio vivamente:

mercoledì 8 febbraio 2012

La nuova raccolta di PK


PK il mito - la raccolta cronologica completa. Volume I: le nuove origini, RCS, Milano, 2012.

Nel marzo 1996, ben sedici anni fa, usciva il primo numero di PK - o meglio, usciva il numero 0. Nei mesi successivi sarebbero usciti lo 0/2 e lo 0/3, e la me ragazzina si sarebbe definitivamente persa in questa nuova interpretazione di Paperino.
Già, il '96 fu l'anno delle innovazioni Disney: l'avvicinarsi del nuovo millennio doveva essere preceduto da un gran vento di cambiamento in redazione. Mentre Silvia Ziche cambiava la narrazione dalle pagine del classico Topolino, alla nuova idea di Paperinik venne riservato un mensile proprio: nuovo formato, simile a quello dei fumetti supereroistici, nuovi colori e nuova costruzione delle tavole, sfuggenti alla costrizione delle solite sei vignette. La storia aveva un'ambientazione ultramoderna e fantascientifica, e anche il personaggio di Paperino fu rivisto: come riportato nelle indicazioni date a sceneggiatori e disegnatori, il nuovo papero doveva essere "un vero eroe ricco di ironia e autoironia, che alterna egoismo e goffagine, divertente ma non ridicolo" (p.210 della nuova edizione RCS). Insomma, furono messi in soffitta i vecchi stivaletti a molla. E il tutto ebbe in realtà un grande successo, tanto di PK uscirono tre serie, dal 1996 al 2005: e la prima, Pk New Adventures (PKNA per i PKers, i lettori affezionati e al passo coi tempi), spianò la strada alle nuove serie Disney del 2000, W.I.T.C.H. in testa.

venerdì 3 febbraio 2012

Li romani in Russia

 
Elia Marcelli, Niccolò Storai, Li romani in Russia. Racconto di una guerra a millanta mila miglia, con prefazione di Simone Cristicchi e a cura di Marcello Teodonio, Rizzoli Lizard, Milano, 2010.


Dopo le figure retoriche di UWS, passiamo a qualcosa di più impegnativo: nientedimeno che un poema a fumetti
Un'opera del genere non è facile da realizzare: i discorsi diretti, quelli contenuti nelle nuvolette, sono ben poco adatti a fini poetici. Infatti, nel caso di Li romani in Russia, sarebbe più corretto parlare di poema illustrato, in forma di vignette e didascalie.

Si tratta per l'esattezza di un poema epico in ottave romanesche, pubblicato per la prima volta da Elia Marcelli nel 1988: una via di mezzo fra la grande epica di Orlando e i sonetti del Belli. Il tema è infatti la guerra, la campagna di Russia nella seconda guerra mondiale; ma il punto di vista, come nel caso delle più famose composizioni in romanesco, è quello della povera gente, dei soldati appiedati mandati a combattere. E' la storia del sottotenente Marcelli, che da quella campagna è tornato invalido e pacifista, dei commilitoni perduti, della popolazione sovietica e anche dei muli che accompagnavano le divisioni. La cronaca di una disfatta annunciata, come la compagnia già sospettava prima ancora della partenza da Roma: in Italia i soldi per fare la guerra erano finiti.