sabato 30 giugno 2012

Cinquemila chilometri al secondo o del colore e della staticità


Manuele Fior, Cinquemila chilometri al secondo, Coconino Press, 2010, Bologna.


«Incrociando rotaie,
seduto su vagoni deserti
ho guardato il presente solcare il passato
fermandomi al vetro.
E il tuo volto ha il colore
di un'estate fantasma
che hai lasciato senza fretta cadere
come un vestito.

da Elena - Siberia (1984)
Federico Fiumani - Diaframma»
Epigrafe di Cinquemila chilometri al secondo.


In un fumetto, il colore o il bianco e nero hanno spesso un significato. A differenza del disegno e del testo però, nella nostra cultura i colori non hanno un codice interpretativo preciso: non vengono utilizzati e letti in maniera strettamente razionale (a meno di casi particolari, come Asterios Polyp), ma hanno una fortissima valenza emotiva. Una colata di nero o una leggera sfumatura rosata sono spesso sufficienti a connotare una tavola.

lunedì 25 giugno 2012

Zerocalcare a Milano + aggiornamento


Mi sembra che sul web nessuno ne parli, così riattivo il servizio avvista fumettisti del blog.

Giovedì 5 luglio alle 19.00 Zerocalcare presenterà a Milano l'edizione a colori della Profezia dell'armadillo, edita dalla Bao Publishing, presso la fumetteria Alastor di via Volta.

[QUI il resoconto dell'evento]

giovedì 21 giugno 2012

Le ragazze nello studio di Munari, o degli intellettuali antiquari


Alessandro Baronciani, Le ragazze nello studio di Munari, Black Velvet Editrice, Firenze, 2010.


Non tutti sono simpatici. Ad esempio, per alcune persone io non lo sono: spesso me ne sto zitta, oppure faccio battute riservate a me stessa (a volte mi basta pensarle, e poi rido), e in faccia mi si dipinge subito quello che penso anche quando non è qualcosa di carino. Però ci sono persone che si mettono d'impegno più di altri nell'essere antipatiche: è una scelta di stile, dopotutto, una way of life.
Una delle strade possibili per chi fosse interessato a quest'arte è leggere Le ragazze nello studio di Munari. Infatti il protagonista, Fabio, è una buona esemplificazione dell'intellettuale antipatico.
Gli ingredienti in questo caso sono:

martedì 12 giugno 2012

Tamara Drewe o della britannicità


Posy Simmonds, Tamara Drewe, Nottetempo, Roma, 2010.
Edizione originale inglese: Tamara Drewe, «The Guardian», 24 settembre 2005 - 20 ottobre 2007.
Traduzione di Susanna Raule. 


Tamara Drewe è un fumetto inglese. Molto inglese: stupisce solo che non compaia Miss Marple di passaggio. Però ci sono le signore con il cappello e la campagna gentile dell'Inghilterra; ci sono, soprattutto, mille personaggi e una trama complicata.

In effetti pare che la storia sia liberamente tratta da un romanzo (che ammetto di non aver letto): Via dalla pazza folla, Thomas Hardy, 1874.
La rivisitazione dell'opera è però profonda. Basti pensare che nel fumetto - pubblicato su «The Guardian» dal 2005 al 2007 - un ruolo fondamentale ce l'hanno chirurgia plastica ed e-mail, forme di comunicazione difficilmente immaginabili da un romanticone come Hardy.
La trama non provo neanche a riassumerla: comprende una casa di campagna adibita a ritiro lavorativo per scrittori, svariati tradimenti e innamoramenti, adolescenti annoiate, una morte accidentale e un omicidio commesso da una mandria di mucche. Chi ha visto il film del 2010, girato da Stephen Frears, sa che in effetti le mucche sono una presenza fondamentale.

giovedì 7 giugno 2012

Nocturno


Tony Sandoval, Nocturno, Tunuè, Latina, 2012.
Edizione originale francese: Nocturno 1, Éditions Paquet, 2008; Nocturno 2, Éditions Paquet, 2009.


La mia recensione su questa graphic novel in realtà la trovate su Lo Spazio Bianco, dove Di fumo e d'inchiostro ha deciso di aprire una succursale. C'è anche un bel titolo altisonante: Nocturno, la mitologia del metal. Come resistere?

lunedì 4 giugno 2012

Velleità


L'estate - e le insistenti richieste altrui - risvegliano i miei istinti da artista della t-shirt.
Ecco quindi cosa ho prodotto la settimana scorsa al posto della recensione: una magliettina con Cthulhu, adatta alle tranquille e pigre giornate estive.

Ps: se qualcuno fosse interessato a t-shirt personalizzate con altri disegni, lovecraftiani o meno, mi faccia sapere, ché potrei decidere di mollare tutto e darmi all'artigianato.