domenica 1 aprile 2012

Un amore di cadavere


Pénélope Bagieu, Un amore di cadavere, Rizzoli Lizard, Milano, 2012.
Edizione originale francese: Cadavre Exquis, Gallimard Jeunesse, 2010.


Nonostante il titolo affascinante, il tema della graphic novel non è la necrofilia: o meglio sì, ma in senso più lato. Il cadavere, infatti, è quello inesistente di Thomas Rocher, ambizioso autore di romanzi rosa che ha dato una svolta alla sua carriera fingendo la propria morte: un'operazione di marketing dal successo assicurato!

L'unico problema è che i morti non se ne vanno in giro, e quindi lo scrittore è costretto a vivere barricato in casa, tende tirate e testa china sul pc, a scrivere l'ennesimo best seller da pubblicare come romanzo postumo ritrovato dall'editor Agata, ottima complice ed ex-moglie. A questo punto entra in scena Zoe, la protagonista della graphic novel: ventiduenne, hostess al salone dell'auto di Parigi, insoddisfatta del proprio lavoro e del proprio ragazzo. A causa di un evento molto fortuito e improbabile, Zoe incontra Thomas: i due si conoscono, si innamorano, lei lascia lavoro e fidanzato e va a vivere da lui.
È una ragazza sveglia, ma che non legge molto (non ha mai messo piede in una libreria prima di pagina 87...): ignora quindi lo stratagemma messo in piedi da scrittore ed editor. Tuttavia è molto gelosa del tempo dedicato al romanzo e alla sua revisione, anche perchè quest'ultima operazione comporta visite continue di Agata, alle ore più improbabili; in più, si sente trascurata perchè Thomas rifiuta di uscire di casa insieme a lei, facendosi addirittura consegnare la spesa a domicilio. Un giorno la ragazza esce, in preda allo sconforto, entra nella già citata libreria e scopre la presunta morte di Rocher: comprensibilmente infuriata, minaccia di andarsene, lasciarlo, etc. Il litigio si conclude con la promessa che, finito il libro in cantiere (che sarà il migliore di tutti, trilogia in millemila pagine dal titolo "Le sorelle di sabbia"...), se ne andranno all'estero insieme e vivranno felici.


Ovviamente questo non avviene: lo scrittore è preda del narcisismo più profondo, e non può allontanarsi da Parigi proprio quando il suo libro verrà presentato e tutti i critici, i giornali e le riviste femminili scriveranno di lui.
E qui avviene l'atteso colpo di scena: Zoe e Agata si appropriano della paternità del testo, e diventano anche amanti. E se ne vanno in vacanza su una qualche isola tropicale, a bere margarita e firmare dediche.

Insomma, trama carina, anche se ci sono delle incongruenze: ad esempio, la decisione di vivere recluso in casa di Thomas non è ben chiara. Perchè non trasferirsi all'estero? Perchè non radersi, mettere le lenti a contatto e continuare a vivere normalmente in un nuovo quartiere di Parigi, facendosi chiamare Monsieur Malaussène? Non stiamo parlando di un paesino, e di sicuro nelle banlieue non si gioca alla caccia allo scrittore. Certo, si può parlare di prudenza da parte di un uomo che non vuole allontanarsi da Parigi; ma allora perchè, perchè, far entrare una ragazza che ti citofona chiedendo di usare il bagno? Io non lo farei mai, e non ho un'identità segreta da nascondere.


Poi c'è la questione della relazione fra Agata e Zoe: nessunissimo indizio, fino a quando le due, nella penultima pagina, si baciano e si tengono teneramente per mano. Anzi, fino a 14 tavole prima la ragazza era ancora gelosa della stretta relazione fra editor/ex-moglie e scrittore.
Ecco, probabilmente questa conclusione è il punto debole dell'intera trama. Suona come una resa: una relazione soddisfacente può avvenire solo fra donne, che sono le uniche che sanno dare la giusta priorità a sentimenti e impegni di lavoro. Non mi trovo molto d'accordo: probabilmente non ho ancora raggiunto il grado di cinismo richiesto.

Però, a parte i punti deboli della trama, il libro mi è piaciuto. L'idea dello scrittore morto mi ha fatto ridere, e poi riflettere amaramente: ma è una buona idea, esattamente quel tipo di idea su cui costruire un romanzo.
E poi mi sono piaciuti i disegni. Un sacco: Pénélope Bagieu ha un tratto estremamente sintetico e caricaturale, ma è davvero brava nel rendere atteggiamenti ed espressioni non verbali. Per esprimere le emozioni (soprattutto quelle della protagonista) vengono utilizzate le espressioni facciali, quelle del corpo, e persino le pettinature: Zoe ne cambia tre nel corso del libro, e ciascuna ha un significato preciso. Quando ha i capelli slegati, spettinati e ribelli, è all'attacco, disposta ad agire e a prendere decisioni drastiche; quando sono legati, si è messa al lavoro, di fronte alla società intera: a fare la hostess, o a indagare su Thomas. Infine, nelle ultime pagine, nella sua nuova veste di autrice di best seller e amante di Agata, sono corti. Il classico cambio di pettinatura = cambio di vita, credo.


Tirando le somme, penso che Un amore di cadavere sia una buona graphic novel, con trama interessante e bei disegni (per chi apprezza il genere). L'autrice è dell'82, quindi confido che possa migliorare le sue doti di sceneggiatrice, risolvendo le acerbità della trama. Intanto sta diventando nota anche in Italia: proprio in queste settimane è stato tradotto e pubblicato anche il suo primo libro, Josephine, per la neonata Hop! Edizioni.
I due volumi erano in libreria nello stesso espositore, ma io ho scelto Un amore di cadavere essenzialmente perchè aveva un titolo più affascinante. E poi avevo letto l'anteprima online, ed ero curiosa del resto della storia (attimo di incoraggiamento alle case editrici: viva le anteprime online! viva Isuu.com!).
Quindi, mentre aspettate di correre in libreria a leggere i due romanzi grafici, vi lascio col link del blog BD (= a fumetti, ma in francese!) di Pénélope Bagieu, Ma vie est tout à fait fascinante, in cui pubblica estratti di vita quotidiana sin dal 2007.
Bonne lecture!

2 commenti:

  1. Letto proprio in questi giorni, dopo averlo preso in prestito da una biblioteca .
    Il fumetto è carino , ha una bella idea, ma come già detto sopra , ha troppi punti ingenui: già il modo come i 2 si conoscono è forzatissimo: quante ragazze , a cui scappa la pipì, citofono a casa del primo sconosciuto per poter usare il bagno, e già che ci sono lasciano pure la porta spalancata in modo che possano sbirciare , perché si sa, "chi non piscia in compagnia, o è un ladro, o una spia". Un altra incongruenza è Thomas che non esce perché non può rivelare il suo segreto, ma poi dice alla prima sconosciuta chi è in modo da rendere vano la montatura da lui costruita.
    Mah!

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    1. Benvenuto Sam! Non posso che essere d'accordo con te :)

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