venerdì 16 marzo 2012

Pollo alle prugne al Wow



Marjane Satrapi, Pollo alle prugne, Sperling & Kupfer, Milano, 2005.
Edizione originale francese: Poulet aux prunes, L'Association, 2004.


Piccolo resoconto dell'incontro con Marjane Satrapi al Wow di Milano.

Lunedì ovviamente sono andata all'incontro di cui vi parlavo: dopo aver passato venti minuti di attesa al telefono per avere l'accredito del Vivimilano, non avevo intenzione di rinunciare al mio privilegio.  
Poi in realtà non c'è stato nessun controllo, è bastato entrare e sedersi su una sedia a caso. E infatti, c'erano molto più delle 70 persone previste: meglio così, evviva gli incontri democratici! Però la prossima volta eviterò di spendere quei 20 minuti di vita.

Per il resto, l'incontro è stato un successo. Marjane Satrapi è stata protagonista assoluta.
C'era anche Vincent Paronnaud, il regista del film tratto da Pollo alle prugne, ma in totale sarà riuscito a dire una frase o due: la nostra fumettista ha risposto anche alle domande su dove fosse stato girato il film e se fossero stati usati effetti speciali. (Risposte: in uno studio a Berlino; no, perchè non avevamo i soldi.) Paronnaud in effetti era un po' svantaggiato dal punto di vista linguistico: Marjane Satrapi capisce l'italiano, sebbene non lo parli, mentre lui doveva affidarsi all'intervento della traduttrice. Che non era molto abile, tanto da dover persino essere corretta dal pubblico. Un esempio per tutti: tenendo conto che dietro di te c'è anche un grande manifesto del film, 


quanto tempo puoi insistere a tradurre violon con violoncello, e sostenere che quello sia il protagonista della pellicola?
A quanto pare, svariati minuti.

A prescindere da questi problemi organizzativi, tutto quello che è stato detto era in realtà molto interessante. È stata in pratica una presentazione del film, che in Italia uscirà il 6 aprile. La storia, per chi non la conoscesse, è quella di Nasser Alì, di professione musicista, che a un certo punto della sua vita decide di morire. La motivazione immediata è l'impossibilità di suonare il suo tar (uno strumento a corde, sostituito nel film da un più semplice violino), rotto dalla moglie durante un litigio; la causa profonda è invece la sua infelicità, per un amore di gioventù mai realizzato. Nasser Alì quindi si mette a letto a ricordare la sua vita e ad aspettare la morte, che avviene puntualmente otto giorni dopo.

Nonostante le apparenze, la Satrapi ci ha tenuto a precisare che il tema della storia non è la morte, ma l'amore. Amore non compiuto, e quindi infelice, ma che in effetti ha dato un senso alla vita di Nasser Ali: la decisione di morire viene presa solo dopo l'incontro con la vecchia fiamma, Irâne, che sembra non riconoscere neanche l'ex fidanzato. Caratteristica di Marjane Satrapi è infatti quella di trattare con ironia anche i temi più importanti, come la morte o Dio:

In particolare, credo si diverta molto a immaginare come far morire i suoi personaggi, anche nei suoi altri lavori:
Pollo alle prugne, p.58.
Taglia e cuci, Lizard, Milano, 2003, p.35.

Per finire, alla solita domanda "come hai iniziato a far fumetti", Marjane Satrapi ha dato la risposta più semplice del mondo: chi ama disegnare e ama raccontare, non può trovare mezzo di espressione più naturale.
Poi, autografi per tutti!

Vi lascio con il video ufficiale realizzato da Cartoomics, dove potete trovare anche la mia bella facciotta:


AGGIORNAMENTO: qui trovate la mia recensione del film.


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