lunedì 12 dicembre 2011

La Saga di Paperon de'Paperoni



Keno Don Hugo Rosa, Saga di Paperon de'Paperoni, in "Zio Paperone" n.70, luglio 1995 - "Zio Paperone" n.81, luglio 1996. Ristampato in Superdisney n.17, Paperdinastia, The Walt Disney Company Italia, Milano, 2000.
Titolo originale The Life and Times of $crooge McDuck, prima edizione su "Anders And & Co.", Gutenberghus (oggi Egmont), Danimarca, dall'agosto 1992.


Mi ricordo bene quando è cominciata la pubblicazione della Saga di Paperon de'Paperoni su "Zio Paperone": è stato nel numero 70, in contemporanea con il passaggio dalle copertine colorate a quelle racchiuse nella cornice bianca. Ero piccola, anche se già abituata ai personaggi Disney: ma la saga di Don Rosa mi colpì, perchè costituiva per me - e credo per molti altri appassionati - una vera novità.
Si tratta di una vera "storia lunga", progettata per essere letta in continuità (le varie puntate possono essere in realtà considerate alla stregua di capitoli): in oltre 200 tavole si racconta la storia completa di Paperone, dall'infanzia scozzese fino al deposito di Paperopoli e al ricongiungimento familiare con Paperino e nipotini.
Si potrebbe addirittura definire il tutto come un "romanzo (grafico) di formazione": il personaggio di Scrooge McDuck viene infatti analizzato con una scrupolosictà e sensibilità veramente notevoli per un protagonista Disney. Si cade - precipita - nella finzione narrativa, fino a dimenticare che, in effetti, si sta solo parlando di un papero. Grazie alla narrazione di Don Rosa, il personaggio acquista una pienezza che, persino nelle storie del suo creatore Barks, era appena accennata.

In effetti la saga è stata ideata basandosi sugli accenni contenuti nelle storie di Carl Barks: nella pagina iniziale di ogni puntata è infatti nascosta la sigla D.U.C.K., che sta per "Dedicated to Uncle Carl by Keno", "dedicato allo zio Carl da Keno". Inoltre,la vita del giovane Paperone va a incrociarsi anche con i personaggi e gli eventi storici dell'epoca, donando credibilità all'intera vicenda. Nel terzo capitolo, ad esempio, il papero incontra Theodore Roosevelt, mentre nell'undicesimo sopravvive all'affondamento del Titanic. L'impressione di realismo è data anche dai disegni estremamente dettagliati, che furono ricolorati in toni meno vivaci per l'edizione italiana (almeno così mi sembra di ricordare: i miei numeri originali di "Zio Paperone" sono andati perduti, e nell'edizione "Paperdinastia" che ho ora e su web non riesco a trovarne conferma).



Se Carl Barks ha creato il personaggio, non si può negare che Don Rosa ne abbia costruito la leggenda: un vero autore Disney, che, pur non inventando niente o quasi, è riuscito a ideare la mitologia di un personaggio - e, di conseguenza, un po' di tutta la famiglia dei paperi. In conclusione alla saga infatti, "Zio Paperone" pubblicò in allegato il poster della dinastia De'Paperoni, costruito da Don Rosa basandosi e modificando gli appunti che Barks aveva scritto per sè solo.


In Italia, purtroppo, non esiste una pubblicazione che raccolga tutte le puntate della saga (alle 12 iniziali ne furono aggiunte altre 6): l'ultima edizione risale al 2004, all'interno della collana "I classici del fumetto serie oro" de "La Repubblica", e temo quindi che non ci saranno ripubblicazioni nel prossimo futuro.

2 commenti:

  1. Io sto acquistando i volumi dell'edizione hardback in inglese. da fan dei paperi non poteva mancare nella mia collezione di fumetti :-)

    RispondiElimina