Alessandro Barbucci, Barbara Canepa, Sky Doll. Volume 1: La città gialla, Vittorio Pavesio Productions, Torino, 2000; Volume 2: Aqua, 2002; Volume 0: Doll's Factory, 2003; Volume 3: La città bianca, 2006.
Prime edizioni: Soleil Productions, 2000-2002-2003-2006.
Sky Doll è uno dei miei fumetti preferiti: si tratta di un'opera per ora in quattro volumi (nel 2012 dovrebbe uscire il Volume 4: Sudra, ma esiste un breve prologo pubblicato nel Volume 0), di genere fantascientifico. E' un fumetto che potrebbe essere giustamente definito "francese": oltre al formato tipico (più di un A4, a colori, con copertina rigida), non si tratta nè di una graphic novel nè di una vera e propria serie, ma di una storia in più episodi, pubblicati con una certa discontinuità.
Gli autori, Barbucci e Canepa, sono gli stessi ideatori delle WITCH e di Monster Allergy: non c'è dubbio che gli anni intorno al 2000 siano stati i più fecondi per la coppia - all'epoca anche sentimentalmente legata.
Da notare che nel Volume 0, entrambi gli autori affermano di odiare la Walt Disney Italia per la scarsa libertà creativa concessa.Prime edizioni: Soleil Productions, 2000-2002-2003-2006.
Sky Doll è uno dei miei fumetti preferiti: si tratta di un'opera per ora in quattro volumi (nel 2012 dovrebbe uscire il Volume 4: Sudra, ma esiste un breve prologo pubblicato nel Volume 0), di genere fantascientifico. E' un fumetto che potrebbe essere giustamente definito "francese": oltre al formato tipico (più di un A4, a colori, con copertina rigida), non si tratta nè di una graphic novel nè di una vera e propria serie, ma di una storia in più episodi, pubblicati con una certa discontinuità.
Gli autori, Barbucci e Canepa, sono gli stessi ideatori delle WITCH e di Monster Allergy: non c'è dubbio che gli anni intorno al 2000 siano stati i più fecondi per la coppia - all'epoca anche sentimentalmente legata.
Sky Doll infatti si rivolge a un pubblico più adulto di quello delle serie prima citate: le Sky Doll del titolo sono delle bambole-androidi, costruite per dare libero sfogo agli istinti sessuali senza che questo venga considerato peccato dalla religione dominante. L'argomento trattato potrebbe infatti essere definito "fantareligione": un pianeta, Papathea, e un'intera galassia sono totalmente dominati dal culto della Papessa Lodovica, che utilizza l'erotismo, in tutte le sue forme, per mantenere il potere. Nasce però l'adorazione clandestina di una seconda Papessa, Agape, considerata simbolo della purezza e della castità.
Noa, la protagonista del fumetto, è quindi una "sintobambola": fugge dal suo lavoro in un autolavaggio, per trovarsi così coinvolta in una serie di avventure con due emissari papali, lo spavaldo Rahu e il sensibile Roy. Si scopre presto che Noa è legata in qualche modo al culto di Agape, e che è addirittura in grado di compiere miracoli: alla fine del terzo volume, i ribelli della castità - ma non della non violenza - sembrano pronti a rapirla per farla diventare la loro nuova Papessa, o Incarnazione, o Dea. Lo sapremo nel 2012.
Il tratto di Barbucci, a metà fra realismo e manga, è inconfondibile e molto bello; e anche la storia nasconde messaggi inusuali per una storia a fumetti, tipici della fantapolitica. In primo piano, la critica a una religione vissuta, anche esplicitamente, come massimo strumento di marketing: non c'è nulla di mistico, estetico o sublime nel culto di Lodovica; e sospetto che l'adorazione di Agape non si rivelerà migliore. La Papessa è in realtà un marchio, una marionetta, legata a un filo anche nelle sue apparizioni "miracolose": dietro di lei, una regia di pubblicitari e tecnici studia le strategie migliori per dominare il mercato - e così governare il pianeta e le menti.
In realtà già oggi esistono marchi per cui sembra esserci una sorta di adorazione religiosa:
Certo, la pagina di Wired riportata qua sopra è ironica; eppure la similitudine non sembra tanto inverosimile, se le vengono dedicate ricerche scientifiche. Fa pensare il fatto che, nel fumetto, anche quella che sembra una strada alternativa - la filosofia simil-hippie delle abitanti del pianeta Aqua - non si rivela altro che una nuova operazione commerciale, esasperazione di un femminismo superficiale e portato agli estremi limiti.
Insomma, il messaggio non sembra dei più allegri: Noa, scoprendo la sua capacità di realizzare miracoli, sembra addirittura perdere la possibilità di decidere della sua vita, ed è costretta a una fuga dalla società. La speranza è ovviamente nel lieto fine, in una civiltà che sappia curarsi da sola; ma il messaggio passato finora è una critica aspra alla società dei consumi, alla perdita di ogni spiritualità che non sia quella degli estremismi. Una profezia che purtroppo, dall'ideazione del fumetto nel 1998 ad oggi, sembra essere andata sempre più realizzandosi.
Ultime indicazioni: qualche anticipazione sul quarto volume di può trovare nel blog di Barbucci e Canepa, anche se al momento i due sembrano molto impegnati su altri progetti. Tuttavia, oltre alla storia ufficiale, sono usciti due volumi di tributi a Sky Doll, sempre per Pavesio: Spaceship Collection, nel 2007, e Lacrima Christi Collection, nel 2009.
Insomma, il messaggio non sembra dei più allegri: Noa, scoprendo la sua capacità di realizzare miracoli, sembra addirittura perdere la possibilità di decidere della sua vita, ed è costretta a una fuga dalla società. La speranza è ovviamente nel lieto fine, in una civiltà che sappia curarsi da sola; ma il messaggio passato finora è una critica aspra alla società dei consumi, alla perdita di ogni spiritualità che non sia quella degli estremismi. Una profezia che purtroppo, dall'ideazione del fumetto nel 1998 ad oggi, sembra essere andata sempre più realizzandosi.
Ultime indicazioni: qualche anticipazione sul quarto volume di può trovare nel blog di Barbucci e Canepa, anche se al momento i due sembrano molto impegnati su altri progetti. Tuttavia, oltre alla storia ufficiale, sono usciti due volumi di tributi a Sky Doll, sempre per Pavesio: Spaceship Collection, nel 2007, e Lacrima Christi Collection, nel 2009.
Sembra molto interessante. Ma non ho capito se è un fumetto erotico o no. Inoltre possiamo definirlo un fumetto, un albo o cosa?
RispondiEliminaP.S.:l'icona di jobs non l'avevo ancora vista
No, non è erotico anche se ci sono delle scene abbastanza spinte (facendo sempre attenzione a non far vedere troppo). Diciamo che parla dell'erotismo, usato come mezzo di controllo!
RispondiEliminaPer la definizione non so...è un fumetto in più volumi sequenziali, ma usciti molto distanziati fra loro: quindi di sicuro sui numeri seguenti al primo ha avuto influenza la risposta del pubblico (come se si trattasse di una serie). In realtà non so esiste una parola per definire questo genere di uscita! Se qualcuno la conosce mi aiuti...
Notevole il Jobbino, eh? pensa che la rivista è anche uscita prima della morte...
Credo proprio che gli darò un occhiata, ne ho sentito parlare spesso e ora mi hai fatto venire voglia!!!
RispondiEliminaBrava Loredana, sono contenta se riesco a tirare qualcun altro nella rete! :)
RispondiEliminaIo gli ho gia letti, mi manca solo il numero zero che vedrò di procurarmi.
RispondiEliminaSai consigliarmi qualcos'altro di analogo?
Be', se ti piace lo stile grafico, oltre ai primi 12 numeri originari delle WITCH, ti consiglio "Lord of Burger", una serie diretta da Barbucci di cui in Italia è uscito il primo numero (per Bao Publishing). E' ambientato nelle cucine di un ristorante francese, ma se salti la prefazione di Cracco puoi far finta che non sia troppo snob :) Sennò, anche Frezzato ha un tratto simile, dai un'occhiata alle sue illustrazioni per Pinocchio.
RispondiEliminaSe invece ti piace la storia, temo di non conoscere nessun fumetto che tratti la fantascienza da quel punto di vista, mentre è una cosa abbastanza comune nel cinema e nella letteratura: ti stra-consiglio l'antologia "Le meraviglie del possibile", a cura di Fruttero e Solmi per Einaudi.
Fammi sapere cosa ne pensi!
Potrei sapere quali sole le tue attitudini per fate questo genere di critiche e recensioni? Sei un esperta, o solo una che pensa di saperne più degl'altri?
RispondiEliminaFondamentalmente, sono una che crede nel web 2.0 e nella possibilità per tutti di esprimersi, ovviamente nei limiti della legalità.
RispondiEliminaPoi, sono laureata in lettere e in editoria e diplomata al corso di disegno e tecnica del fumetto della Scuola romana del fumetto. E sono anche una che prima o poi dovrà decidersi a scrivere un profilo.
Ho avuto occasione di leggere Sky Doll. Peccato che Barbucci e la Canepa ci mettano così tanto a continuare la storia; sembra quasi che siano più concentrati sulla concept art legata al progetto che al fumetto vero e proprio. Voglio dire, sei anni tra il numero tre e il quattro sono un po' troppi.
RispondiEliminaHai ragione, Mattia...sei anni per un fumetto di una cinquantina di pagine sono effettivamente tanti. Entrambi gli autori in realtà mi sembrano impegnati in mille progetti: Canepa addirittura dirige una collana per Soleil! Forse ha influito anche il fatto che la coppia si sia separata: ora uno vive in Spagna e l'altra in Francia.
RispondiEliminaNon so, più che concentrati sulla concept art collaterale, mi sembrano proprio presi da altro...bisognerà vedere come ne esce il quarto volume, se tutta questa lavorazione gli avrà giovato. O no.