giovedì 29 dicembre 2011

Il giorno che scambiai mio padre con due pesci rossi



Neil Gaiman, Dave McKean, Il giorno che scambiai mio padre con due pesci rossi, Arnoldo Mondadori Editore, Milano, 2004.
Prima edizione italiana: Macchia Nera, 2000.
Edizione originale USA: The Day I Swapped My Dad for 2 Goldfish, White Wolf Publishing, 1997.


A Natale si regalano libri ai bambini - ed ecco qui il mio consiglio! Un po' in ritardo, sì, ma forse fate ancora in tempo per la Befana.
Il libro è Il giorno che scambiai mio padre con due pesci rossi, ed è a metà fra un fumetto e un libro illustrato. Il testo è di Neil Gaiman, quindi assolutamente surreale e affascinante; i disegni sono invece di Dave McKean, fumettista americano che ha curato anche l'edizione americana di Sandman, e sono realizzati attraverso un mix di collage e di disegni a pennino: in realtà sono abbastanza simili a degli schizzi, ma abbastanza spigolosi da risultare realistici.

Il protagonista del libro è un ragazzino, che decide appunto di dare il proprio padre all'amico Nathan, in cambio di due pesci rossi. Il baratto, in effetti, sembra conveniente: il papà si limita a leggere il giornale seduto in poltrona, senza fare niente di interessante, mentre i pesci almeno sono colorati e girano in tondo nella loro boccia. 


La madre torna però presto a casa, e, scoperto lo scambio, pretende che il ragazzino restituisca i pesci e riottenga il padre. Ma il papà e il suo giornale sono già stati dati via da Nathan, in cambio di una chitarra elettrica: inizia così l'avventura del bambino e della sua sorellina, costretti a risalire attraverso la serie di baratti (che comprende anche una maschera da gorilla e un coniglio grasso) fino a ritrovare il genitore, intento a leggere il giornale e a sgranocchiare una carota all'interno del recinto del coniglio. Notevole che il padre dica qualcosa solo nell'ultima pagina; e si tratta di uno stringato rimprovero ai bambini, che lo distraggono dalla lettura con i loro bisticci.
Viene da chiedersi come mai non lo abbiano disturbato i diversi passaggi di proprietario e abitazioni subiti nella catena di baratti: probabilmente la risposta è nel fatto che questi scambi non sono mai avvenuti, neanche nella finzione del libro. Spesso nello sfondo delle immagini si intravedono infatti scritte e ritagli di giornale, giustificati dalla tecnica del collage: tutta la vicenda è verosimilmente accaduta per finta, mentre i bambini giocavano davanti al padre assorto a leggere l'enorme quotidiano.
Questo tuttavia non invalida la piccola lezione di marketing contenuta nel libro: ciascun oggetto, alla fine, ha molta più importanza per il suo proprietario che per chi lo aveva ricevuto in scambio. Il padre, passato continuamente di mano in mano, ha importanza e senso solo per la famiglia dei protagonisti, ed è quindi importante che torni a casa, per quanto possa sembrare noioso.


Il mio personaggio preferito è ovviamente Galveston, il coniglio ciccione.

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