lunedì 22 ottobre 2012

Armadilli, polpi e bulldog francesi


Zerocalcare, Un polpo alla gola, Bao Publishing, Milano 2012.
Nell'immagine sopra, la copertina nella variante Nerd Edition


Grande successo per le presentazioni milanesi di Un polpo alla gola, la nuova fatica a fumetti di Zerocalcare. Alla Fnac e alla fumetteria Alastor Michele Rech, alias Zerocalcare, è stato assediato dai fan, desiderosi di un autografo e di un disegnino dell'armadillo. Io, come da tradizione, amo i cattivi: e quindi mi sono fatta dedicare Corrado, il più classico dei bulli scolastici.



La lettura del fumetto è sicuramente consigliata: a differenza che nella Profezia dell'armadillo, questa volta Zerocalcare si è lanciato in una vera graphic novel, suddivisa in tre capitoli. La trama è quella di un giallo: un mistero (a quanto dichiarato, su base autobiografica) accompagna un gruppo di ragazzi dall'infanzia all'età adulta. Alla fine tutti i fili dell'intreccio verranno risolti, forse un poco frettolosamente. L'aspetto più efficace del volume è comunque lo stile della narrazione, ricco di dettagli e di riferimenti al contesto anni '90: irresistibile per chiunque abbia dai 20 ai 30 anni.

Inoltre, come nella Profezia, Zerocalcare si dimostra in grado di ricorrere con efficacia incantevole all'oggettivazione delle emozioni: gli stati e i moti d'animo vengono cioè rappresentati da entità esterne, in questo caso raffigurazioni animali. Il polpo alla gola non è altro che il senso di colpa che non ti lascia respirare e parlare liberamente; mentre il delitto di cui non si conosce nè vittima nè carnefice aleggia sulla storia in forma di lupo, cattivo per eccellenza dell'immaginario infantile. Si tratta di un metodo molto interessante per risolvere la mancanza di soggettività tipica del fumetto di narrativa.



 Se l'incontro all'Alastor era sicuramente il meglio organizzato (copie per tutti e apertura a oltranza per garantire a ciascuno la dedica personalizzata), alla Fnac c'è stata una vera presentazione, con tanto di domande dal pubblico. Si è così scoperto che La profezia dell'armadillo ha raggiunto la tiratura record di 15.000 copie solo per la versione a colori edita da Bao, mentre non ci sono dati certi per l'edizione prodotta da Makkox (che ha comunque totalizzato cinque ristampe: la prima era da 500 copie, avrà raggiunto i 2.000-2.500 esemplari?). Un polpo alla gola ha invece esaurito la prima ristampa già prima del lancio ufficiale, grazie al tour da rock star dell'ultimo mese, e tocca al momento le 12.000 copie. Se si trattasse di un esordio nella narrativa, gli editori stapperebbero spumante e organizzerebbero un party in redazione; ma si parla invece di fumetto, dalla diffusione molto più bassa, e Zerocalcare può essere considerato un vero best seller: come le Cinquanta sfumature per la narrativa, ha spinto molti non-lettori ad avvicinarsi al fumetto. Resteranno? Speriamo. (Anche per quelli delle Sfumature, dai.)


Il fumettista romano ha inoltre ammesso che non si sarebbe mai avventurato nella realizzazione della graphic novel senza il sostegno dell'editore: si tratta in effetti di un'opera dal respiro molto più ampio rispetto alle tavole del blog e alle piccole storie della Profezia, che ha richiesto quindi una certa costanza e impegno prolungato. Zerocalcare ha iniziato a pensare alla storia del dicembre 2011, e ne ha parlato a Michele Foschini, direttore editoriale della Bao Publishing, per la prima volta in occasione del festival di Angoulême, nel gennaio 2012.

Foschini all'Alastor, mentre con fare disinvolto arringa i lettori dall'alto.
A questo punto ero interessata a capire se l'editore avesse avuto anche un ruolo di editor nella realizzazione della storia, correggendo magari vignette e battute: ma Foschini mi ha invece assicurato che si è trattato soprattutto di un compito di incoraggiamento e sostegno. Si è deciso di investire a scatola quasi chiusa su Zerocalcare, esaminando le tavole complete di volta in volta, e rassicurando il fumettista sulla validità dei disegni (Zerocalcare è di una timidezza e modestia disarmanti: pensate che si scusava con i fan che erano già stati all'Alastor nel luglio scorso, per non averli riconosciuti immediatamente. Ed eravamo più di cento.).
Foschini ha ammesso solo di aver corretto qualche battuta troppo romanesca, e di aver spiegato a Zero qualche convenzione editoriale sulla disposizione delle illustrazioni che fanno da intermezzo ai capitoli.

Da notare anche la realizzazione materiale del volume: in carta spessa e ruvida, più o meno il contrario delle consuete edizioni della Bao. Come da dichiarazioni, si è infatti voluta mantenere la coerenza con la versione autoprodotta. Inoltre, pare che lo stampatore torinese A4 stia muovendosi per ottenere la certificazione di ecosostenibilità, e presto i volumi di Zerocalcare (ma anche altre produzioni Bao) potranno vantare il marchio di carta buona e previdente.

Sarebbe stato interessante parlare anche con Caterina Marietti, l'altra metà di Bao Publishing prestata all'ufficio stampa e promozione, del successo travolgente del fumettista romano. La ragazza era però giustamente occupata a tenere a bada le richieste dei fan. Sul tavolo, un game boy originale, oggetto fondamentale nella trama di Un polpo alla gola e nell'infanzia dei lettori.


Fan in posa per un disegno personalizzato.
Qui da un'altra prospettiva, grazie al foto-racconto de La Brocheuse.

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