venerdì 14 settembre 2012

Un fumettista canadese a Mantova


«Li uomini poi che 'ntorno erano sparti
s'accolsero a quel loco, ch'era forte
per lo pantan ch'avea da tutte parti.
Fer la città sovra quell'ossa morte;
e per colei che 'l loco prima elesse,
Mantüa l'appellar sanz'altra sorte.» 
Dante, Divina Commedia, Inferno XX, vv.88-93

Dicevamo, Mantova. Il Festivaletteratura si è concluso domenica, e io non potevo mancare all'appuntamento: come da recente tradizione, gita in giornata, condita da tortelli, dolcetti e crolli rituali su panchine e scalini. Peccato per il treno del ritorno alle 18.50, che mi ha impedito di partecipare alla conferenza "Graphic Journalism" di cui vi avevo parlato, perchè era alle 17.45.
Però a Guy Delisle non potevo proprio rinunciare, così sono andata al mini-incontro organizzato da Telecom nel primo pomeriggio (30 minuti, cronometro alla mano degli organizzatori). L'ingresso era libero, nella piazza più frequentata del festival, e ciò si è tradotto in un successone: un'infinità di gente e posti a sedere solo per terra. Il titolo era "Raccontare le zone calde", ed era presente anche Kostas Moschochoritis, il direttore di Medici Senza Frontiere.


Da sinistra: Moschochoritis, Delisle e il traduttore.

Il discorso non è stato tanto su come raccontare le situazioni di crisi, ma sul ruolo che il fumetto sta assumendo in questo campo. Se dieci anni fa a Guy Delisle fu semplicemente chiesto di realizzare disegni educativi per un ospedale nel deserto, oggi si cerca di utilizzare vignette e baloon per avvicinare l'opinione pubblica occidentale. Al pari di documentari e diari o articoli, il graphic journalism viene utilizzato da MSF per raccontare la propria attività nelle zone più lontane del mondo: si tratta esattamente del compito svolto da Cronache Birmane e dalle Cronache di Gerusalemme. Decisamente un passaggio importante: si riconosce in maniera implicita che il fumetto non è adatto solo a chi è scarsamente alfabetizzato, ma che può essere utilizzato per trattare temi importanti e delicati. Certo, al contrario di un documentario o di un articolo, il fumetto esibisce tutta la sua soggettività. Ma in un'epoca relativista come la nostra, forse proprio l'esibizione può essere considerata indizio di sincerità e uno stimolo per l'attenta analisi delle informazioni.

MSF ha annunciato di avere in programma altre collaborazioni simili: lo stesso Delisle doveva recarsi quest'anno in Swaziland, ma il viaggio è stato rimandato per motivi personali. In attesa di nuove opere, consiglio un'occhiata al blog, dove potete trovare storie di vita quotidiana in perfetto stile web comic. En français, bien sûr.



Unica pecca dell'incontro mantovano: sul posto erano disponibili ben pochi libri del fumettista. Il banchetto dell'evento vendeva solo Cronache di Gerusalemme, la tenda-libreria del festival le varie avventure di Luigi. Io comunque stringevo forte la mia copia di Pyongyang, che è il libro con cui ho conosciuto Delisle, e me ne sono andata soddisfatta del mio disegnino.


4 commenti:

  1. E' un vero peccato che si debbano fare scelte, e sono stato in dubbio fino all'ultimo tra l'incontro sul giornalismo con Delisle (che ammetto di non conoscere, ma appunto, poteva essere l'occasione) o quello sulla storia con Vittorio Giardino, che avevo gia' incontrato a Torino anni fa. Il ballottaggio e' stato vinto da Giardino, e mi e' andata parecchio bene: ho trovato biglietto e posto pur non avendo prenotato, ho acquistato "No pasaran" l'integrale e ho potuto scambiare due battute con Vittorio Giardino.
    La speranza e' anche quella di vedere piu' fumetti a Mantova, ma vabbe', diciamo che sono pochi ma buoni...
    L'anno scorso ho potuto incontrare Paco Roca.

    Sebastiano

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    1. Sempre difficile scegliere! Il festivaletteratura è uno di quegli eventi per cui bisognerebbe prendersi tre-quattro giornate piene...e di sicuro qualche incontro interessante si sovrapporrebbe :)

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    2. Gia', e c'e' da dire che il continuo succedersi di appuntamenti porta la gente ad abbandonare le sale prima della fine di incontro per correre all'inizio di un altro. Cosa antipatica.

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    3. E quelli che prenotano il posto e poi non si presentano, e tu imprevidente sei in fila fuori sotto il sole/la pioggia/le intemperie aspettando che qualcuno decida che chi c'è c'è e finalmente si può entrare? Pessima gente, i frequentatori di fiere!

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