mercoledì 21 maggio 2014

Bologna Story, o del gruppo Valvoline



La gita a Modena e al museo della figurina è stata una piacevole scoperta. Ma per la tappa successiva, Bologna, avevo aspettative decisamente più alte: l'obiettivo era niente di meno che la mostra Valvoline Story, esposizione che prometteva di ripercorrere storie e vicende del gruppo di fumettisti noto come Valvoline Motorcomics, in attività dal 1983 al 1985.
Ammetto che del gruppo, per questioni per lo più anagrafiche, avevo una conoscenza limitata: essenzialmente, sapevo che si trattava di alcuni fumettisti bolognesi attivi negli anni'80. Ma ero più che disposta a colmare la mia lacuna. Anzi, uno dei propositi per il viaggio era di comprendere un po' meglio "l'eccezione bolognese" , quella caratteristica per cui sembra che tutti i fumetti innovativi/alternativi dal '77 in poi siano nati nel capoluogo emiliano.



Da questo punto di vista, la mostra è stata una delusione. Ospitata nei locali della Banca del Monte (fino allo scorso 21 aprile; in futuro potrebbe forse essere replicata altrove), presentava un allestimento semplice, d'effetto grazie alle tavole ricche di colore. Con una grave carenza: le didascalie. Che proprio non c'erano: ogni gruppo di pannelli riportava all'inizio una didascalia unica, con indicata schematicamente la disposizione delle tavole, titolo e autore - un po' come negli espositori affollati dei musei pieni di monete antiche e bracciali. Solo che qui gli espositori occupavano pareti intere, rendendo necessario un fastidioso via-vai per consultare le indicazioni. Inoltre, esclusa l'introduzione generale all'ingresso, non erano presenti altre spiegazioni.
Così io e i miei amici abbiamo potuto apprezzare lo stile dei diversi fumettisti (che abbiamo scoperto essere Igort, Daniele Brolli, Giorgio Carpinteri, Marcello Jori, Lorenzo Mattotti, Jerry Kramsky, con l'aggiunta di Charles Burns e Massimo Mattioli), i colori vivaci degli originali spenti dalla stampa, il rigore dell'impostazione grafica. Abbiamo anche visto un video con musica e immagini più da performance che da mostra tradizionale. E se ci fossimo fermati alla mostra non avremmo appreso di più. 



Sapendo però che Coconino (casa editrice guidata da Igort, valvo-autore e anzi voce trainante del gruppo) aveva pubblicato un catalogo, abbiamo ottenuto di consultarlo all'ingresso. Purtroppo si trattava dell'unica copia disponibile in sede, e per acquistarlo (al prezzo di 18,50€; la mostra era gratuita) ci siamo dovuti recare in una libreria vicina. 

Con la lettura, il gruppo Valvoline si è delineato molto meglio. La prima parte del catalogo è strutturata come una lunga intervista agli autori, che ripercorrono fondazione, dinamiche, influenze del gruppo. A seguire, una serie di immagini - sia di quelle esposte, sia altre contestuali o contemporanee - accompagnate da altri ricordi o brevi spiegazioni, e un paio di testi di Kramsky e Pier Vittorio Tondelli. Il tutto realizzato con la solita attenzione Coconino alla grafica e alla realizzazione materiale. Se non fosse per il prezzo contenuto e la copertina brossurata, il volume potrebbe tranquillamente proporsi come strenna artistica o per collezionisti. E come spesso accade in volumi del genere, l'attenzione per la grafica purtroppo va a scapito di quella per gli aspetti redazionali.


Il brano introduttivo, di Mariuccia Casadio, è forse tratto da qualche altra pubblicazione, visto che tra parentesi quadre si segnalano interpolazioni del redattore; ma non si riporta da dove. La lunga intervista deve invece essere stata raccolta a voce, almeno per quanto riguarda la parte di Mattotti che presenta di frequente ripetizioni e anacoluti risolti in extremis. Ma in realtà gli autori, pur alternandosi nel discorso, non sembrano dialogare fra loro: forse le dichiarazioni (tutte molto lunghe) sono state raccolte singolarmente e poi assemblate in redazione. Ciò non è segnalato. Soprattutto, non sono segnalate le domande: si capisce che i valvo-autori stanno rispondendo a qualcosa, perché cambiano di tratto in tratto argomento, ma il testo della domanda non è riportato. Questa è la mancanza più grave, perché ovviamente il modo in cui è posta la domanda condiziona la risposta. Certamente, considerato che si tratta di una pubblicazione diretta da Igort, non si pretende che il fenomeno Valvoline possa essere qui trattato con piglio obiettivo: ma tentare di nascondere gli interventi soggettivi è decisamente peggio.



Le peculiarità del volume proseguono nelle ultime pagine, dove è presente un'accuratissima cronologia dal 1977 al 1989, comprendente fatti storici mondiali e italiani, riviste e fumetti, cinema e teatro, musica, televisione e tecnologia. Ma non c'è un sommario, né tantomeno un indice dei nomi, che per scrivere questo post mi sarebbe stato tanto utile. Il mio catalogo di mostra preferito, forse lo ricorderete, è quello sul modello Salani 150 anni; purtroppo il catalogo Valvoline Story, pur con buoni contenuti, non ci si avvicina. Si tratta comunque di un bel volume e di uno dei pochissimi libri in circolazione sull'argomento, quindi se siete interessati il consiglio è di procurarvelo. La mostra, se diventerà itinerante come in effetti meriterebbe, riveste invece un interesse prettamente artistico: consigliata agli amanti dei colori, degli originali e delle avanguardie storiche e non.



1 commento:

  1. Saresti una cataloghista perfetta! Accurata e ben organizzata. Dovresti proporti a tutti gli editori fumettari. Ehi, voi che leggete: sconto del 10% a chi cita questo annuncio! :-)

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