venerdì 15 novembre 2013

Del difficile rapporto dell'Associazione Italiana Editori con il fumetto


Romanzi disegnati. Rapporto sul graphic novel 2013, Associazione Italiana Editori e Ediser, Milano, 2013.


Fa piacere che il fumetto sia sempre più considerato un medium "serio". Un paio di giorni fa, a Milano, Sotheby's ha persino organizzato la prima asta italiana di originali a fumetti. C'è il rischio che prima poi qualcuno si accorga del mercato in crescita, e che l'Istat o qualcun altro quantifichi seriamente la portata del fenomeno.
Intanto l'Associazione Italiana Editori ha pubblicato il suo primo studio sul tema graphic novel, nella collana dei Quaderni del Giornale della Libreria. L'iniziativa mi ha ovviamente entusiasmato, e sono corsa ad acquistare la mia copia digitale per 1,99€. Come prezzo per 30 pagine mi è parso un po' caro, ma il buon nome del Giornale della Libreria, in attività dal 1888, mi sembrava garanzia di un acquisto sicuro.


I primi dubbi sono sorti vedendo che si trattava di un pdf, e non di un epub. Ma ho pensato che il Giornale della Libreria, tanto attento all'accessibilità e ai file ben formati , potesse avere i suoi buoni motivi.
Non li ho trovati.
Il pdf è realizzato malamente: in formato A4, illeggibile su un lettore ebook, con tabelle dalle didascalie talmente piccine da richiedere zoom abbondante anche su pc. I metadati sono sbagliati: il titolo del file, visualizzato nelle proprietà e soprattutto nelle librerie digitali come Calibre, è Leggere in futuro. Rapporto sull'editoria per ragazzi 2013. L'autore non è facilmente individuabile (in copertina e nel frontespizio non c'è): i metadati riportano Elena Vergine, Giovanni Peresson e Lorenza Biava; il colophon a p.29 Elena Vergine (Giovanni Peresson risulta aver collaborato alla stesura del report, Elisa Molinari alla raccolta dati); il cataloghino di collana, a p.31, torna di nuovo a Giovanni Peresson e Elena Vergine. Sembrerebbe che Elena Vergine sia l'autrice perlomeno di maggioranza; ma è solo un'ipotesi, e in realtà la percezione è che i sette capitoletti del Quaderno siano stati scritti da più persone.


 
Sicuramente, quello che è mancato è stato un correttore di bozze. Il report è zeppo di refusi, a partire dalla prima pagina. A titolo di esempio: Magnus diventa Maguns, e Zerocalcare, al secolo Michele Rech, per più volte viene ribattezzato Michele Reich. Il capitoletto "Ma chi è il lettore?" non è stato chiaramente mai riletto neanche dall'autore/autrice, visti i problemi di concordanza soggetto-verbo. E così via.
In effetti potrebbe trattarsi di piccoli fastidi, di quelli che saltano all'occhio solo di coloro che nell'editoria ci lavorano (ma il Giornale della Libreria non si rivolge proprio agli editori?), compensati da testi significativi e ben scritti. In questo caso, purtroppo, il contenuto è all'altezza della forma.

In generale, l'impressione è quella di un lavoro svolto molto superficialmente, da qualcuno estraneo e non interessato al mondo del fumetto. Un lavoro accettabile per una tesina, forse, non per un Quaderno del Giornale della Libreria.
Abbastanza sorprendente è, ad esempio, in un'opera dedicata al mercato delle graphic novel, la mancanza di una definizione di graphic novel: se ne accenna una nel primo capitolo, e la si contraddice nel quinto (adottando l'autodefinizione degli editori, che utilizzerebbero qualsiasi etichetta per uno scaffale in più in libreria).
A partire dalla prima pagina si leggono inoltre affermazioni curiose: come il far rientrare fra i "libri illustrati" le raccolte dei Peanuts, Mafalda e Forattini, in compagnia di Crepax e Manara. Tex, fumetti di supereroi e manga vengono invece inseriti fra i fumetti seriali, anche quando si adattano poi a essere venduti in raccolte - niente paura, nel capitolo cinque verranno riammessi fra le graphic novel.
Notevole è anche che a pagina 8 si affermi che le nuove uscite aumentano, nel mese di ottobre, «in funzione delle imminenti vendite natalizie», senza pensare alla portata del Lucca Comics (qui alcuni numeri sulle vendite nell'edizione 2013); che i dati sulle vendite di fumetti seriali, Bonelli ma anche statunitensi, siano affidati a una sola intervista a Roberto Recchioni, senza alcuna verifica oggettiva o ufficiale; che si sbaglino di grosso le date di uscita dei volumi in libreria - così che Un polpo alla gola, di Zerocalcare, risulta aver venduto 25.000 copie nei soli mesi di maggio e giugno 2013...


La conclusione principale è che il Rapporto sul Graphic Novel del Giornale della Libreria, oltre a non dare notizie eclatanti, non risulta attendibile. Possono essere interessanti le interviste finali, fra cui una a Michele Foschini della Bao (se riuscite a ignorare i refusi) e una a Emanuele di Giorgi della Tunuè, ma personalmente non ne consiglio l'acquisto.

La conclusione secondaria è che io, prima di acquistare un'edizione digitale di qualunque altra pubblicazione del Giornale della Libreria, ci penserò molto bene - e probabilmente mi informerò se non sia possibile leggerla in altro modo. Questo vale ovviamente per le pubblicazioni recenti: per quanto riguarda i numeri del Giornale della Libreria antecedenti al 1900, a cui devo gran parte della mia tesi magistrale, mi sento di garantirne la validità. Fra l'altro loro sono disponibili anche in versione digitale e gratuita, qui sul sito della Biblioteca Nazionale Braidense.

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