lunedì 22 aprile 2013

Crepax e la letteratura popolare


I punti di contatto fra il fumetto e la letteratura d'evasione sono molti. A cominciare dall'origine: i feuilleton sono nati come appendice dei quotidiani, esattamente come i comics. Anche una volta raccolti in volume, i due generi di pubblicazione hanno continuato a lungo a condividere il luogo di diffusione, l'edicola; per poi raggiungere con gli anni una sorta di rivalutazione, ed essere ammessi nel tempio delle librerie. Ovviamente, il punto di contatto più importante è il giudizio che fumetti e letteratura popolare hanno a lungo ricevuto dalla critica: pubblicazioni destinate a menti semplici, adatte all'intrattenimento dei più giovani o dei poco istruiti.

Non stupisce quindi che nel 1966 Guido Crepax si trovasse in edicola su entrambi i fronti: mentre su
«Linus» venivano pubblicate le prime avventure di Valentina, era la sua mano ad illustrare le copertine dei «Nuovi Sonzogno», in edicola con un nuovo volume tascabile ogni due settimane. La ri-scoperta si deve soprattutto all'Aiap, Associazione Italiana del design della comunicazione visiva, che ha scoperto nei propri archivi la collezione e l'ha esposta al pubblico nei propri locali di Milano.



Qualche nota editoriale: la collana, diretta da Luigi Marinatto, era nata sulla scia degli Oscar Mondadori (il primo Oscar, Addio alle armi di Hemingway, è del 1965), di cui condivideva anche il prezzo di 350£. Sin dal primo volume, I cavalieri della prateria di Zane Grey, la linea editoriale fu esplicita: letture di intrattenimento, romanzi d'azione e autori «che sanno dare corpo e immagini agli ideali del coraggio, della lealtà, dell'amicizia, della forza e della tenerezza, che oggi come ieri vivono negli animi di giovani e adulti» (dalla presentazione della collana). Gli autori erano italiani o statunitensi, alcuni noti, come Jack London, altri meno, come May Ionnes Cherry, pseudonimo della giovanissima Mariangela Cerrino. Sul sito della fondazione Franco Fossati è disponibile un elenco dei primi 115 titoli.
Dal numero 1 al 192, le copertine furono tutte illustrate da Crepax: la collaborazione si interruppe solo per la cessazione della collana, avvenuta per motivi oggi ignoti.




La mostra è apprezzabile non solo per il lavoro di ricerca, ma anche per l'allestimento: volendo mettere in evidenza la grafica della collana, i volumi sono stati esposti da soli, in file ordinate e senza elementi di disturbo. L'allestimento consente così di concentrarsi sulla diacronia, sullo sviluppo della collezione: non si vogliono analizzare le singole illustrazioni in sè, ma il lavoro complessivo eseguito da Crepax sull'intera serie di volumi. Nei sette anni di pubblicazioni la grafica restò immutata, ma alcuni dettagli si modificarono. Ad esempio, da disegni con sfondi elaborati Crepax iniziò a preferire dei semplici fondali in bianco o nero; e le donne e le loro forme acquistarono sempre maggior importanza (con l'eccezione per quei romanzi in cui, evidentemente, di donne non ne comparivano quasi per nulla). Erano copertine realizzate comunque in velocità, visti i molti lavori che Crepax svolgeva in quegli anni, e si nota il ricorso a stilemi classici dei romanzi western e la ripresa di soluzioni pittoriche o cinematografiche: il numero 8 richiama ad esempio i quadri tropicali di Gauguin, mentre il 66 è una citazione abbastanza fedele di Nosferatu di Murnau.


 
Le indagini da svolgere sarebbero ancora molte: ad esempio, sarebbe interessante scoprire quali indicazioni ricevesse Crepax per la realizzazione dei disegni. Negli stessi anni realizzò le copertine per due volumi Bompiani, in cui la componente pittorica è talmente importante da estendersi ai titoli: i «Nuovi Sonzogno» sono decisamente più sobri, probabilmente per una scelta dell'editore. Se l'archivio Sonzogno avesse conservato la corrispondenza in entrata e magari in uscita, sarebbe facile scoprirlo; e forse si potrebbero anche recuperare gli originali, che dopo il passaggio in tipografia non tornarono mai all'autore. Ma, come la maggior parte delle case editrici in Italia, dagli anni'80 la Sonzogno ha subito diversi passaggi di proprietà e di sedi: il tipo di eventi che di solito porta alla dispersione incontrollata proprio degli archivi. Si tratta di un lavoro di storia dell'editoria - o dell'illustrazione - che non compete all'Aiap, che in ogni caso dopo la chiusura della mostra manterrà i volumi in archivio, a disposizione di chi volesse consultarli.

Il progetto Aiap in ogni modo non si conclude qua. L'intenzione è infatti quella di continuare a esplorare i lavori di Crepax: entro l'anno si progettano un'esposizione delle copertine per i dischi e una dedicata alle illustrazioni realizzate per «Tempo Medico» a partire dal 1958.
Nel frattempo, la mostra dei «Nuovi Sonzogno» rimarrà visitabile fino all'8 maggio in via Amilcare Ponchielli 3, dal lunedì al giovedì dalle 10 alle 18, il venerdì dalle 10 alle 13, ingresso gratuito.

E per chi la mostra non riuscisse proprio a visitarla, le immagini sono tutte consultabili sul sito web.

3 commenti:

  1. Celo celo! un disco EP copertinato da Crepax, comprato su una bancarella proprio perchè avevo riconosciuto la mano! black vinile senza nemmeno l'indicazione dell'anno sulla matrice...

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    1. Io ho fatto lo stesso con uno dei Bompiani, trovato fra i remainders :)
      Potresti segnalare il tuo disco all'Aiap, non so a che punto siano con le ricerche!

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