Zerocalcare, Un polpo alla gola, Bao Publishing, Milano 2012.
Grande successo per le presentazioni milanesi di Un polpo alla gola, la nuova fatica a fumetti di Zerocalcare. Alla Fnac e alla fumetteria Alastor Michele Rech, alias Zerocalcare, è stato assediato dai fan, desiderosi di un autografo e di un disegnino dell'armadillo. Io, come da tradizione, amo i cattivi: e quindi mi sono fatta dedicare Corrado, il più classico dei bulli scolastici.
La lettura del fumetto è sicuramente consigliata: a differenza che nella Profezia dell'armadillo, questa volta Zerocalcare si è lanciato in una vera graphic novel, suddivisa in tre capitoli. La trama è quella di un giallo: un mistero (a quanto dichiarato, su base autobiografica) accompagna un gruppo di ragazzi dall'infanzia all'età adulta. Alla fine tutti i fili dell'intreccio verranno risolti, forse un poco frettolosamente. L'aspetto più efficace del volume è comunque lo stile della narrazione, ricco di dettagli e di riferimenti al contesto anni '90: irresistibile per chiunque abbia dai 20 ai 30 anni.
Inoltre, come nella Profezia, Zerocalcare si dimostra in grado di ricorrere con efficacia incantevole all'oggettivazione delle emozioni: gli stati e i moti d'animo vengono cioè rappresentati da entità esterne, in questo caso raffigurazioni animali. Il polpo alla gola non è altro che il senso di colpa che non ti lascia respirare e parlare liberamente; mentre il delitto di cui non si conosce nè vittima nè carnefice aleggia sulla storia in forma di lupo, cattivo per eccellenza dell'immaginario infantile. Si tratta di un metodo molto interessante per risolvere la mancanza di soggettività tipica del fumetto di narrativa.
Se l'incontro all'Alastor era sicuramente il meglio organizzato (copie per tutti e apertura a oltranza per garantire a ciascuno la dedica personalizzata), alla Fnac c'è stata una vera presentazione, con tanto di domande dal pubblico. Si è così scoperto che La profezia dell'armadillo ha raggiunto la tiratura record di 15.000 copie solo per la versione a colori edita da Bao, mentre non ci sono dati certi per l'edizione prodotta da Makkox (che ha comunque totalizzato cinque ristampe: la prima era da 500 copie, avrà raggiunto i 2.000-2.500 esemplari?). Un polpo alla gola ha invece esaurito la prima ristampa già prima del lancio ufficiale, grazie al tour da rock star dell'ultimo mese, e tocca al momento le 12.000 copie. Se si trattasse di un esordio nella narrativa, gli editori stapperebbero spumante e organizzerebbero un party in redazione; ma si parla invece di fumetto, dalla diffusione molto più bassa, e Zerocalcare può essere considerato un vero best seller: come le Cinquanta sfumature per la narrativa, ha spinto molti non-lettori ad avvicinarsi al fumetto. Resteranno? Speriamo. (Anche per quelli delle Sfumature, dai.)
Foschini all'Alastor, mentre con fare disinvolto arringa i lettori dall'alto. |
Foschini ha ammesso solo di aver corretto qualche battuta troppo romanesca, e di aver spiegato a Zero qualche convenzione editoriale sulla disposizione delle illustrazioni che fanno da intermezzo ai capitoli.
Da notare anche la realizzazione materiale del volume: in carta spessa e ruvida, più o meno il contrario delle consuete edizioni della Bao. Come da dichiarazioni, si è infatti voluta mantenere la coerenza con la versione autoprodotta. Inoltre, pare che lo stampatore torinese A4 stia muovendosi per ottenere la certificazione di ecosostenibilità, e presto i volumi di Zerocalcare (ma anche altre produzioni Bao) potranno vantare il marchio di carta buona e previdente.
Sarebbe stato interessante parlare anche con Caterina Marietti, l'altra metà di Bao Publishing prestata all'ufficio stampa e promozione, del successo travolgente del fumettista romano. La ragazza era però giustamente occupata a tenere a bada le richieste dei fan. Sul tavolo, un game boy originale, oggetto fondamentale nella trama di Un polpo alla gola e nell'infanzia dei lettori.
Fan in posa per un disegno personalizzato. Qui da un'altra prospettiva, grazie al foto-racconto de La Brocheuse. |
Nessun commento:
Posta un commento