Per certi aspetti, il Bilbolbul sta a Lucca Comics come il Festivaletteratura di Mantova sta al Salone del libro di Torino. A Bologna, durante il Bilbolbul, non si vedono cosplay, il gadget più ricercato è una shopper serigrafata, agli acquisti compulsivi si preferisce una lunga serie di incontri con gli autori; non si rischia di incontrare né Zerocalcare né gli autori Bonelli, e la fila più lunga potreste farla per una mostra multisensoriale che verrà chiusa la sera stessa dell'inaugurazione.
Insomma, il Bilbolbul è un festival di fumetti un po' snob, indipendenti e non commerciali - che in una dieta variata non dovrebbero comunque mai mancare.
Al Bilbolbul capita persino che il fumetto possa essere vissuto come un settore professionale serio e non solo una passione. Così, per la prima volta in Italia, nel 2014 si è organizzato un convegno sull'editoria di fumetti. E dato che il festival sarà anche snob, ma è sempre accogliente, si è trattato di un convegno gratuito e aperto a tutti. Io non potevo mancare: ne ho scritto un resoconto su Lo Spazio Bianco, e consiglio la lettura a chiunque sia affamato di cifre e novità sulla situazione editoriale del fumetto, in libreria e fumetteria.
Ho anche visitato alcune delle numerosissime mostre: a chi passasse a Bologna da qui all'11 gennaio consiglio in particolare quella di Manuele Fior al MAMbo, L'intervista. Storia di un fumetto. Per scoprire come dietro un fumetto di fantascienza italiana ci siano l'architettura degli anni '50 e i manga di Katsuhiro Ōtomo.
Concentrazione al convegno, con Ratigher e Tuono Pettinato in cattedra |
La mostra di Manuele Fior al MAMbo |
Mostra di Serena Schinaia, Deriva. Al Ram Hotel fino al 7 dicembre |
Alessandro Baronciani firma copie di I quit girls. In mostra alla libreria Modo Infoshop fino al 13 dicembre |
Tavola rotonda sul crowdfunding all'Accademia di Belle Arti |
Canicola Germania, in mostra al Museo internazionale e biblioteca della musica fino al 21 dicembre |
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