Posy Simmonds, Tamara Drewe, Nottetempo, Roma, 2010.
Edizione originale inglese: Tamara Drewe, «The Guardian», 24 settembre 2005 - 20 ottobre 2007.
Traduzione di Susanna Raule.
Tamara Drewe è un fumetto inglese. Molto inglese: stupisce solo che non compaia Miss Marple di passaggio. Però ci sono le signore con il cappello e la campagna gentile dell'Inghilterra; ci sono, soprattutto, mille personaggi e una trama complicata.
Edizione originale inglese: Tamara Drewe, «The Guardian», 24 settembre 2005 - 20 ottobre 2007.
Traduzione di Susanna Raule.
Tamara Drewe è un fumetto inglese. Molto inglese: stupisce solo che non compaia Miss Marple di passaggio. Però ci sono le signore con il cappello e la campagna gentile dell'Inghilterra; ci sono, soprattutto, mille personaggi e una trama complicata.
In effetti pare che la storia sia liberamente tratta da un romanzo (che ammetto di non aver letto): Via dalla pazza folla, Thomas Hardy, 1874.
La rivisitazione dell'opera è però profonda. Basti pensare che nel fumetto - pubblicato su «The Guardian» dal 2005 al 2007 - un ruolo fondamentale ce l'hanno chirurgia plastica ed e-mail, forme di comunicazione difficilmente immaginabili da un romanticone come Hardy.
La trama non provo neanche a riassumerla: comprende una casa di campagna adibita a ritiro lavorativo per scrittori, svariati tradimenti e innamoramenti, adolescenti annoiate, una morte accidentale e un omicidio commesso da una mandria di mucche. Chi ha visto il film del 2010, girato da Stephen Frears, sa che in effetti le mucche sono una presenza fondamentale.
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Eccole qui, mentre ostentano indifferenza |
Lo stile di narrazione è molto particolare. Più che graphic novel vera e propria, Tamara Drewe è infatti un mix fra un romanzo illustrato e un fumetto: ci sono lunghissime didascalie, quasi racconti in prima persona alternati a sequenze di vignette e baloon. Cosa strana poi per una pubblicazione italiana, il lettering è in stampatello minuscolo: probabilmente, una scelta della Nottetempo per non evidenziare troppo lo stacco fra testo e baloon. Anche se alla fine ci sono delle piccole incongruenze: del tipo che le parolacce sono censurate nei fumetti con profusione di asterischi, e mantenute invece nei testi. Misteri della traduzione o della politica editoriale del Guardian?
L'alternanza fra parole e disegni costituisce in realtà anche un interessante stratagemma narrativo. Le lunghe didascalie/testi, infatti, servono a introdurre punti di vista diversi: il cambio di personaggio narrante è così evidente, senza che si debba ricorrere a cambiamenti di stile grafico (che, suppongo, non sarebbero stati molto graditi a un lettore medio del «The Guardian» alla ricerca della sua tavola settimanale). Le opinioni della protagonista Tamara Drewe sono invece riportate indirettamente: nel fumetto vengono riprodotti gli editoriali che il personaggio scrive per una rivista, che si rifanno a quanto accaduto nella sua vita reale - cioè quella narrata nella graphic novel.
Ma Posy Simmonds è una fumettista piena di risorse: e ha escogitato anche un altro sistema per raccontare, stavolta graficamente, i pensieri dei personaggi. Ci sono enormi nuvolette di pensiero che avvolgono quantità variabili di vignette: il risultato è che noi veniamo contemporaneamente a conoscenza di cosa sta facendo il personaggio, di cosa sta pensando il personaggio e quindi del suo stato d'animo, di cosa è avvenuto in precedenza e ancora non sapevamo.
Per il resto, la gabbia è essenzialmente classica, e lo stile leggermente caricaturale ricorda molto Will Eisner. Posy Simmonds inserisce quindi in tavole apparentemente tradizionali una serie di soluzioni narrative discretamente furbe e innovative.
E tutto ciò dà la misura di quali risultati si possano ottenere con la pubblicazione di un fumetto allegato a un quotidiano - altro che Mytico!... Il tutto ovviamente senza avere chissà che pretese di artisticità o graphic journalism impegnato. Una storia coinvolgente, disegni gradevoli, narrazione scorrevole e interessante.
«The Guardian» poi, una volta vendute le sue belle copie del sabato, ha pensato bene di mettere il fumetto in rete: lo potete quindi leggere qui. In realtà, alcune pagine sono state modificate per l'edizione in volume, che conta circa dieci tavole in più. Potreste quindi comprarvi il libro, o prenderlo in prestito in biblioteca come ho fatto io; ma mi sento di sconsigliarvi assolutamente l'ebook scaricabile da Ultimabooks.it. Alla modesta cifra di 10€ comprereste un semplice pdf - probabilmente lo stesso inviato a suo tempo allo stampatore - di un volume da 22,5 x 26 cm. La lettura su qualsiasi tablet o ereader sarebbe una dura prova per le vostre diottrie.
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Posy Simmonds, fumettista e incarnazione della britannicità |
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