venerdì 6 settembre 2013
Alla deriva
Bryan Lee O'Malley, Alla deriva, Rizzoli Lizard, 2013.
Edizione originale USA: Lost at sea, Oni Press, 2003.
Quattro ragazzi appena diplomati, un lungo viaggio in automobile: praticamente un topos moderno. Che, in questo caso, viene raccontato da Bryan Lee O'Malley, il creatore di Scott Pilgrim, il fumetto dal successo mondiale da cui è stato tratto addirittura un film (flop). Rizzoli Lizard, dopo aver pubblicato con successo i sette volumi di SP, ha deciso di ripescare dalla backlist dell'autore questa breve graphic novel, ancora sconosciuta in Italia ma pubblicata in USA quando Bryan Lee O'Malley aveva 24 anni, prima del grande successo.
Alla deriva è in effetti un'opera gradevole: i tratti distintivi dell'autore ci sono tutti, a partire dal disegno che molto deve ai manga, fino alla capacità di raccontare la sensibilità giovanile - in questo caso, adolescenziale. Anche qui la trama è animata dalle trovate spiazzanti che caratterizzano Scott Pilgrim: il punto focale della storia è una caccia notturna ai gatti, in cui i quattro giovani si lanciano per ritrovare l'anima perduta di Raleigh, la protagonista. Ovviamente tutto è altamente simbolico: "ritrovare la propria anima" è un po' il riassunto di tutte le domande esistenziali giovanili, trovare uno scopo, le proprie qualità, il proprio posto e in ultimo luogo se stessi. Aspetto dopotutto immancabile in un racconto di formazione.
Nel modo in cui si narra questa ricerca si trova anche il punto di forza del fumetto: grazie a una capacità di immedesimazione fuori dal comune, O'Malley riesce a raccontare la storia dal punto di vista interno di una diciottenne, in maniera credibile. Purtroppo, qui si trova anche la debolezza della storia, almeno per un lettore adulto: come la maggior parte degli adolescenti, Raleigh non riesce ad arrivare a una vera conclusione. Così il fumetto. Manca il guizzo, la rivelazione: che certo nella vita vera è difficile incontrare, ma in una storia è quello che sembra spesso dare un senso alla trama. L'impressione è quella di essere lì lì per afferrare qualcosa - poi si apre la mano, si gira l'ultima pagina e la si ritrova vuota. Rimangono in mente delle belle immagini, ma non molto di più. Solo una sensazione di sospensione.
Il problema essenziale, credo, è che non rientro più nel target di riferimento di quest'opera. Sono sicura che un'adolescente sia in grado di apprezzare molto di più Alla deriva e le sue problematiche esistenziali. Temo però che la maggior parte delle lettrici che acquisteranno il volume rientreranno proprio nella mia fascia d'età: visto il momento in cui è avvenuta la pubblicazione, gran parte del pubblico comprerà il fumetto in seguito alla lettura di Scott Pilgrim, serie rivolta ai ventenni più che agli adolescenti...forse si potrebbe lanciare una campagna "regala un fumetto alla tua sorellina o fratellino"?
In ogni caso, oggi vorrei agire, e quindi mi sento molto più vicina a Ramona Flowers, ai suoi roller blades e ai capelli colorati, piuttosto che a Raleigh, l'eterna indecisa (perchè il tempo finisce finito il fumetto). Quindi, ciao.
Contenuto extra: una tavola della prima versione di Alla deriva (2002), direttamente dal blog di O'Malley, che riserva anche altre sorprese fra cui gli schizzi preparatori. Trascinare in nuova scheda per leggere!
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